martedì 8 dicembre 2009

Gli antidepressivi provocano cambiamenti di personalita'

Secondo un rapporto pubblicato nel numero di dicembre di Archives of General Psychiatry le persone che assumo farmaci per il trattamento della depressione potrebbero soffrire di cambiamenti di personalita' separati ed indipendenti dall'alleviamento avvertito dei sintomi depressivi.
Secondo informazioni contenute in background nell'articolo e' spiegato che i due tratti della personalita', nevroticismo ed estroversione, sono stati correlati al rischio di depressione. Gli individui nevrotici tendono ad avvertire emozioni negative e di instabilita' emotiva, mentre l'estroversione non si riferisce solo ai comportamenti sociali in uscita, ma anche alla dominanza e alla tendenza a provare emozioni positive. Entrambi i tratti sono stati correlati al sistema della serotonina, il quale e' anche l'obiettivo della classe degli antidepressivi conosciuta come Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI)
Tony Z. Thang, della Norhwestern University di Evanston, e colleghi, ha studiato gli effetti di un particolare antridepressivo, la paroxetina su 240 adulti con disordini depressivi. Il farmaco e' stato assunto da 120 persone scelte in modo casuale, altre 60 sono state sottoposte ad una terapia cognitiva e le ultime 60 persone a placebo per 12 mesi. La loro personalita' ed i sintomi depressivi sono stati valutati prima, durante e dopo il trattamento.
Tutti i partecipanti hanno avveritito un miglioramento dei sintomi depressivi. Comunque, persino dopo aver verificato questi miglioramenti, i soggetti che avevano preso la paroxetina hanno avvertito una maggiore diminuzione del nevroticismo ed un incremento dell'estroversione rispetto ai soggetti sottoposti alla terapia cognitiva o la trattamento con placebo.
''I pazienti che hanno assunto la proxetina riportano un cambiamento dei tratti nevrotici di 6.8 volte maggiore dei pazienti sottoposti a placebo e un cambiamento del tratto dell'estroversita' di 3.5 volte'' dice l'autore.
La scoperta fornisce prove contro una teoria conosciuta come ipotesi dell'effetto di condizione, secondo cui ogni cambiamento della personalita' durante il trattamento con questo tipo di antidepressivi e' da ritenersi solo come l'effetto dell'alleviamento dei sintomi depressivi stessi. Parecchie alternative spiegazioni potrebbero altresì essere considerate.
''Una possibilita' e' che le proprieta' biochimiche degli antidepressivi in questione producano in modo diretto reali cambiamenti di personalita'. Inoltre, poiché la nevrosi è un importante fattore di rischio in grado di caratterizzare gran parte della vulnerabilità genetica per il disturbo depressivo maggiore, i cambiamenti in questo senso, (e nei fattori neurobiologici sottostanti la nevrosi) potrebbero aver contribuito a migliorare i sintomi depressivi'', dice l'autore.
''I farmaci antidepressivi come questi, sono largamente usati nel trattamento della depressione, ma dobbiamo considerare che il loro meccanismo d'azione e' limitato; e' inoltre dimostrato che sono efficaci per il trattamento dei disturbi d'ansia e disturbi alimentari, condizioni in cui vi e' il rischio di incorrere nell'alta vulnerabilita' alle nevrosi ed ad una bassa estroversita'.'' aggiunge.
''Investigando come questi farmaci hanno effetto sulle nevrosi e sull'estroversita' possiamo così comprendere il loro meccanismi d'azione con piu' parsimonia'', concludono

Fonte:
http://www.medicalnewstoday.com/articles/173078.php

Facebook e la vera personalita' degli utenti.

I social network come Facebook sono usati per esprimere e trasmettere la reale personalita' degli utenti, invece che una identita' idealizzata virtuale. Sarebbe questo il responso di una nuova ricerca condotta dallo psicologo Sam Gosling dell'Universita' del Texas in Austin.
''Sono stato sorpreso dalla scoperta perche' la maggior credenza e' che le persone usino i loro profili per promuovere e incrementare l'impressione di se stessi sugli altri. Infatti, la nostra scoperta suggerisce che i social network on line trasmettono in modo piuttosto accurato l'immagine dei profili degli utenti, o perche' le persone non provano ad apparire migliori di quello che sono oppure essi ci stanno provando e non riescono a farlo. Questa scoperta suggerisce che i social network non sono molto efficaci nel generare un effetto positivo riguardo i profili degli utenti, ma sono solo dei mediatori per instaurare interazioni sociali genuine, molto di piu' che rispetto al telefono'' dice.
Gosling ed un team di ricercatori ha raccolto 236 profili di adolescenti negli Stati Uniti (Facebook) ed in Germania (StudiVZ, SchuelerVZ). I ricercatori hanno utilizzato un questionario per valutare sia le caratteristiche di personalita' reale del proprietario del profilo sia i tratti della loro ideale personalita' (come loro si immaginano o vorrebbero essere). I tratti della personalita' analizzati riguardano: l'estroversita', coscienziosita', nervosismo ed apertura mentale.
Nello studio, gli osservatori hanno valutato il profile delle persone che non conoscevano. Queste valutazioni sono state comparate con il profilo degli utenti interessati, in merito alla loro personalita' reale ed ideale. Le impressioni acquisite sulla personalita' degli individui dei social network sono state accurate e non sono state compromesse dai profili auto idealizzati degli stessi.
''Credo che il grado di esprimere accuramente gli aspetti della personalita', contribuisca alla popolarita' del social network online in due modi. In primo luogo, consente agli utenti proprietari dei profili di permettere agli altri di conoscere chi sono e quindi di soddisfare il bisogno di base di essere conosciuti dagli altri. In secondo luogo, questo significa che i visitatori del profilo sentono che si possono fidare delle informazioni che ottengono dal profilo online visitato, costruendosi una certa confidenza e fiducia del sistema in generale.''
Gosling, recentemente e' stato co-autore di uno studio su come la prima impressione conti quando viene usata per capire la personalita' attraverso l'aspetto fisico. Per la sua ultima ricerca sulla personalita' egli ha concentrato la sua attenzione sulla personalita' in realzione ai social network.
Lo studio verra' pubblicato nel numero in uscita di Psychological Science, il giornale dell'Associazione per le Scienze Psicologiche. I ricercatori sono: Gosling e Sam Gaddis ( Universita' del Texas di Austin), Mitja Back, Juliane Stopfer e Boris Egloff (Universita' Johannes Gutenberg di Mainz in Germania), Simine Vazire (Universita' di Washington in St. Louis), e Stefan Schmukle (Universita' di Westfälische Wilhelms di Münster in Germania).

Fonte: http://www.sciencedaily.com/releases/2009/12/091201111154.htm?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+sciencedaily+%28ScienceDaily%3A+Latest+Science+News%29&utm_content=Google+Reader