martedì 7 aprile 2009

Una vita in fumo

La nicotina non da' solo dipendenza, ma puo' interferire e disturbare dozzine di interazioni tra cellule. Le informazioni ottenute nello studio condotto dagli scienziati della Brown University, possono aiutare a sviluppare trattamenti migliori per varie forme di malattie procurate dal fumo. Le compagnie farmaceutiche si affidano a ricerche di base per identificare nuove interazioni cellulari che possono, a seconda della patologia, essere usate come bersaglio dei potenziali nuovi farmaci.
''Questa studio ha aperto parecchie nuove strade da perseguire con la ricerca'' dice il Professor Edward Hawrot, professore di Scienze molecolari, Farmacologia, Pisiologia e Biotecnologia della Brown University.
Lo studio di Hawrot e' stato pubblicato sul Journal of Proteome Research del 3 aprile. Egli, assieme al suo team che include gli studenti William Brucker e Joao Paulo, ha provveduto a fornire informazioni preziose per superare le conoscenze di base su come la nicotina attacca i processi di comunicazione cellulare attraverso il sistema nervoso.
I ricercatori si sono basati sul recettore acetilcolinico Alpha-7 nel tessuto cerebrale dei topi. Un recettore molto simile esiste negli uomini. Il recettore Alpha-7 e' il piu' enigmatico dei cosiddetti recettori ''nicotinici''. Questi recettori sono chamati in questo modo perche' la nicotina, quando e' nel corpo, si lega ad essi. La maggior parte dei recettori si trova sulla superficie delle cellule e sono sensibili a piccoli segnali molecolari, i neurotrasmettitori, come l'acetilcolina, la quale e' il segnale naturale che viene utilizzato dalle cellule per attivare il recettore Alpa-7.
Si e' scoperto che ben altre 55 proteine differenti interagiscono col recettore nicotinico Alpha-7.
''Questo recettore e' un recettore nicotinico e pensavamo avesse una interazione solo con la nicotina. In realtra' ha moltissime funzioni nel cervello.'' dice Hawrot.
"In varie e specifiche regioni del cervello il recettore Alpha-7 puo' interagire con differenti proteine contenute nei neuroni ed agire in diversi modi''.
La proteina G alpha, e' stata una fra le piu' inaspettate proteine osservate tra quelle identificate nello studio e comunemente associate a classi di recettori completamente differenti. (L'omonima proteina-G legata ai recettori GPCR)
La scoperta e' significativa perche' la proteina G alpha e' coinvolta in molti differenti processi di comunicazione cellulare e biochimici attraverso il cervello ed il resto del corpo. Per farci un'idea dell'importanza di questa proteina dobbiamo considerare il fatto che il 40% dei farmaci che si utilizzano attualmente agiscono su una larga familia di recettori GPCR.
La nicotina puo' colpire i processi del nostro organismo e forse, interferire anche con le azioni dei farmaci che utilizziamo, in modo maggiore di quanto supposto fino ad ora.
''Il passo avanti fatto con questo studio potrebbe sortire un effetto positivo sullo sviluppo di nuovi trattamenti per combattere la dipendenza da fumo. Allo stesso tempo, la scoperta puo' anche avere implicazioni future per alcuni tipi di malattie come la Schizofrenia.'' dice Hawrot.
Recenti studi sui geni hanno suggerito che, alcuni casi di schizofrenia sono associati con delezioni a seguito delle quali blocchi di geni, incluso anche il gene dell'Alpha-7, vengono completamente rimossi e quindi risultano mancanti. Hawrot aggiunge che si ha, inoltre, la possibilita' di sviluppare nuovi trattamenti per coloro che soffrono di questo tipo di disordine, anche se si e' ben lontani dal trovare un rimedio definitivo.
Per condurre il loro studio, i ricercatori hanno utilizzato dei topi con carenza del recettore nicotinico per l'acetilcolina Alpha-7. Questi topi successivamente sono stati confrontati con quelli normali e in questo modo si sono potute evidenziare le differenze legate a quei recettori associati alle proteine studiate.

Fonti:
http://www.medicalnewstoday.com/articles/145155.php
http://www.unisr.it/BiotechBook/view.asp?id=111

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