martedì 21 aprile 2009

Suicidio: fattori di rischio

Sono molti i fattori che possono incrementare il rischio di suicidio. Annoveriamo tra questi, il sesso maschile, alcolismo, disordini psicologici precedenti, episodi regressi di autolesionismo, l'educazione ed il fumo. Riferendoci alle professioni piu' a rischio, mensioniamo i dottori (specialmente di sesso femminile), veterinari, infermieri, dentisti e gli agricoltori soprattutto perche' queste categorie di persone hanno un piu' facile acceso alle sostenze velenose o letali che possono essere usate per suicidarsi.
Questa ricerca e' stata illustrata in un seminario tenuto dal Professor Keith Hawton del Centre for Suicide Research dell'Univerista' di Oxford (GB) e dal Professor Kees van Heeringen dell'Unit for Suicide Research, dell'University Hospital, Gent, del Belgio ed e' stata pubblicata sull'edizione di questa settimana del The Lancet.
E' stato stimato che l'ammontare dei suicidi e' di un milione all'anno, la media di un suicidio ogni 40 secondi, ma ci sono buone ragioni per credere che in molti Paesi ci sia una sottostima dei dati e quindi questo significherebbe che il numero di suicidi potrebbe essere piu' elevato. Secondo la classifica delle cause di decesso, il suicidio occupa la decima posizione e caratterizza l'1,5% delle morti a livello mondiale. Nei Paesi del Nord Europa si registra un tasso piu' alto rispetto ai Paesi del Sud. In Giappone, invece, l'effetto della latitudine come fattore di rischio ci suggerisce che i suicidi sono legati alle poche ore giornaliere di sole. Paesi che si trovano alla stessa latitudine, pero', come il Regno Unito e l'Ungheria, fanno registrare sostanziali differenze del tasso dei suicidi. Sono i Paesi costituenti l'ex Unione Sovietica che destano maggiore preoccupazione, infatti, il numero dei suicidi e' molto piu' alto che altrove. In Cina sono stati commessi piu' del 30% dei suicidi che costituiscono il 3,6% delle cause di morte. Nei Paesi sviluppati il rapporto tra uomini e donne che si suicidano e' di 2-4 a 1 e questa tendenza sembra sia in aumento. I Paesi asiatici mostrano un rapporto piu' basso, ma anche questa tendenza potrebbe aumentare, sebbene in Cina si suicidano piu' donne che uomini.
Il tasso di suicidio e' piu' alto tra le persone anziane, ma negli scorsi 50 anni la tendenza nei giovani ha subito un incremento, particolarmente negli uomini. Il picchi maggiori si hanno durante la primavera e riguardano soprattutto il genere maschile. Gli individui nati in primavera o nella tarda estate, invece, sono piu' a rischio e questo riguarda in modo particolare le donne. Gli americani con origine europea hanno un piu' alto tasso di suicidio rispetto agli ispanici o agli afroamericani; si suppone che questa differenza sia in via di ristringimento a causa all'aumento dei suicidi delle persone di colore di giovane eta'. Le popolazioni indigene, come per es. gli aborigeni in Australia e gli americani, hanno un tasso di suicidi piu' alto, probabilmente a causa dell'emarginazione sociale e culturale ed anche a causa dell'abuso di alcool.
Non sorprende se il tasso dei suicidi dei disoccupati sia piu' alto rispetto agli occupati. In parte questi alti tassi sono associati a malattie mentali, le quali, a loro volta, sono legate alla disoccupazione. Tra le persone occupate, invece, alcune categorie lavorative presentano un rischio maggiore in molti Paesi. Tra i dottori, sono le donne piu' generalmente a rischio. Un alto rischio caratterizza anche gli infermieri. In entrambe queste due categorie professionali, il facile accesso ai farmaci e' un importante fattore di rischio. Se ci soffermiamo sul personale medico, gli anestesisti sono particolarmente a rischio perche' utilizzano ed hanno accesso a molti farmaci per la sedazione che sono usati frequentemente per suicidarsi. Altri gurppi professionali, infine, hanno, altresì, un facile accesso a questi prodotti. (Es. dentisti, farmacisti, veterinari ed agricoltori)
In generale, gli uomini tendono a scegliere una via molto piu' violenta per suicidarsi, (impiccagione o utilizzo di arma da fuoco) rispetto alle donne che propendono per l'avelenamento o per metodi meno cruenti. Differenti popolazioni utilizzano differenti metodi per togliersi la vita (le donne delle popolazioni dell'Asia del Sud, si danno fuoco per suicidarsi). L'accesso ad uno specifico metodo potrebbe essere un fattore fondamentale che favorirebbe l'aspirante suicida a passare dal pensiero all'azione. Negli USA, la maggior parte dei suicidi vengono commessi con armi da fuoco, e questo rischio e' massimo specialmente quando le armi vengono custodite in casa. Nelle aree rurali di molti Paesi in via di sviluppo, l'ingestione di pesticidi e' il metodo piu' frequente per togliersi la vita perche' il pesticida e' di facile reperibilita' ed ha alta tossicita' ed, in generale, piu' del 30% dei suicidi e' commesso in questo modo.
I problemi di salute mentale sono i maggiori fattori che determinano comportamenti autolesionistici. Si suppone che circa il 90% delle persone che si toglie la vita abbia problemi psichici. La depressione incrementa il rischio di suicidio dalle 15 alle 20 volte e circa il 4% delle persone depresse si suicida. Gli indicatori critici che predicono questo tipo di comportamento sono spesso legati a precedenti atti autolesionistici, disperazione e tendenze suicide. Circa il 10-15% dei pazienti affetti da disturbo pipolare dell'umore muore suicida, specialmente quando questa patologia e' agli esordi. Anche il 5% dei pazienti affetti da schizofrenia muore suicida. Inoltre, abuso di alcool, anoressia nervosa, disturbi dell'attenzione, iperattivita', disarmonia nello sviluppo corporeo aumentano il rischio di suicidio delle persone affette da queste patologie e distrubi. Si suppone che, specialmente le disarmonie nello sviluppo corporeo sono particolarmente esplicative di questo fenomeno ed il rischio affligge soprattutto le donne che hanno subito un intervento di mastoplastica additiva.
Un ruolo chiave e' giocato anche dalla salute fisica, ma con qualche strana sorpresa. Sorprendentemente, infatti, le persone con un maggiore indice di massa corporea sebbene siano a maggior rischio depressione, sono meno esposti al rischio suicidio (il rischio diminuisce del 15% per ogni 5kg/2 punti nell'indice massa corporea.) Le ragioni di questo fenomeno sono ancora sconosciute. Il cancro, particolarmente alla testa o al collo, HIV/AIDS, sclerosi multipla, epilessia ed una vasta gamma di altre malattie sono altresi' legate ad un maggior rischio di suicidio.
Gli altri fattori che possono incrementare questo rischo includono l'abuso fisico e sessuale subito durate l'infanzia, traumi subiti da ampie fette di popolazione generale, come i disastri naturali, e la morte delle celebrita'. Il rischio di suicidio, infatti, aumento' del 17% dopo la morte della Principessa Diana nel 1997, e caratterizzo' soprattutto le donne della sua stessa coorte d'eta. La guerra, invece, determina una diminuzione del rischio di suicidio, forse a causa della coesione sociale che si crea nella comunita'. I famigliari colpiti da lutto di una persona cara che si e' suicidata, a loro volta, rischiano di perire suicidi.
''Prove sostanziali indicano che certi tipi di media con certi modi di riportare e descrivere i suicidi e le relative dinamiche, condizionano i comportamenti suicidi o autolesionisti della popolazione generale'', aggiungono gli autori della ricerca.
Le autopsie degli individui che si sono tolti la vita, ci mostrano modificazioni delle funzioni di neurotrasmissione del sistema nervoso centrale (SNC). Si riscontra spesso, per esempio, l'alterazione del sistema della serotonina (il neurotrasmettitore dell'''umore''). La bassa concentrazione del colesterolo e' associata all'incremento del rischio di suicidio, ma il rischio e' piu' alto quando il basso livello di colesterolo e' determinato dalla dieta piuttosto che dall'utilizzo di statine. Gli autori hanno raggiunto questa conclusione perche' le persone a dieta hanno un rischio maggiore di essere affette da problemi di salute mentale, anche se vi sono solo piccole prove a supporto di questa tesi. Inoltre, se nella storia famigliare vi sono stati suicidi, questo significa un sostenziale raddoppiamento del rischio per le generazioni future, sia di sesso maschile e sia di sesso femminile. Il suicidio di individui con fratelli o sorelle gemelli e' piu' frequente per i gemelli identici rispetto a quelli non identici. Sebbene ci siano poche prove, anche l'alto livello di aggressivita' durante il corso della vita e l'impulsivita' spingono al gesto estemo. Il tasso di suicidi e' aumentato presso gli adolescenti, specialmente di sesso maschile, e le tendenze suicide sarebbero ''trasmissibili'', specialmente dalla parte della madre.
''E' difficile fare prevenzione a causa dell'alto numero di fattori implicati, ma alcune strategie possono permetterci di identificare alcuni gruppi ad alto rischio e cercare di ridurre la tendenza, oppure potremmo cercare di ridurre il rischio in realzione alla popolazione nella sua totalita'. Ogni persona depressa dovrebbe essere sottoposta ad esami diagnostici al fine di valutare il pericolo, oppure indagando direttamente attraverso un colloquio teso a valutare la presenza di piani e pensieri suicidi.''
''In caso di alto od imminente rischio di suicidio, e' necessaria un'azione immediata, inclusa la vigilanza e la supervisione del paziente, anche attraverso l'ospedalizzazione, per eliminare o rimuovere i potenziali mezzi di suicidio ed iniziare un vigoroso trattamento per i disordini psichici associati'' affermano gli autori.
Essi hanno anche discusso una recente ricerca, condotta con la meta-analisi utilizzando un campione casuale, la quale mostra che i suicidi a causa dei disturbi dell'umore sono scesi del 60% grazie all'assunzione di litio.
La rimozione dei potenziali stumenti per darsi la morte e' fondamentale soprattutto per quegli individui che ne hanno un piu' libero accesso e questo potrebbe avere un effetto notevole sulla prevenzione dei suicidi della popolazione generale.
''Un esempio sorprendente del significato della disponibilita' del potenziale mezzo per togliersi la vita e' quello che proviene dal Regno Unito quando, agli inizi degli anni '60, le forniture di gas tossico furono sostituite da quelle con gas non tossico proveniente dal Mare del Nord. Ci fu un'ampia riduzione di suicidi che venivano commessi proprio utilizzando il gas come mezzo letale. L'introduzione di barriere di sicurezza sui ponti e l'incremento del controllo puo' diminuire il rischio di suicidi come, anche, conservare i pesticidi e altri veleni in luoghi piu' sicuri, nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo. Specifici programmi scolastici potebbero migliorare il benessere degli adolescenti ed un piu' stringente controllo dei media che riportano e ricostruiscono comportamenti suicidi potrebbe avere un effetto preventivo maggiore.''
''Le ricerche future devono concentrarsi sullo sviluppo e analisi empirica basata su protocolli di prevenzione e trattamento. La sfida della prevenzione dei suicidi nei Paesi in via di sviluppo richiede particolare attenzione, infatti, sebbene la maggior parte delle ricerche sull'argomento provengono dai Paesi sviluppati, il maggior numero dei suicidi e' commesso nei Paesi in via di sviluppo.

Fonte: http://www.medicalnewstoday.com/articles/146507.php

2 commenti:

  1. Questa situazione è davvero drammatica!
    Non immaginavo che ci fossero suicidi ogno 40 secondi. Io ho vissuto pe tre anni a Bruxellese lì i casi di suicidio soprattutto tra i giovani con uso l'uso sfrenato di alcool e stupefacenti, è preoccupante. Ma quando succede a persone, che apparentemente non danno alcuno segnale di questo malessere interiore, rimani disarmato. E' come un blackout improvviso.
    Certo la prevenzione a causa dei tanti fattori non è facile, e la società relativista in cui viviamo non aiuta. troppe false libertà, troppi messaggi morte.
    Quando ci sono i primi malesseri, bisognerebbe chiedere subito aiuto e spesso è l'ultima cosa ch si fa.
    Da parte nostra, ognuno di noi dovrebbe trasmettere sempre valori positivi, soprattutto tra i giovani, insegnare loro che la vita va vissuta sempre perché è bella, anche se a volte ci pone davanti prove difficili da affrontare.
    un abbraccio

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  2. Quello che dici e' sacrosanto, ma come dici tu ed anche l'articolo, i fattori implicati in questi meccanismi sono tanti, complessi e difficilmente controllabili. Oggi uno studente di 15 anni si e' lanciato dalla finestra dopo il compito in classe senza ragione apparente. I depressi, le persone che hanno problemi di vita, d'amore, di soldi, gli ammalati non riescono a vedere la giusta via d'uscita e spesso adottano comportamenti inadeguati per alleviare i loro dolori. Questo significa che spesso ricorrono all'alcool, alla droga, e purtroppo anche al suicidio come mezzo per alleviare per sempre le proprie pene. Il compito dello psicologo e' quello di mettere in evidenza la strada che non riusciamo a vedere e che sarebbe risolutiva nel modo giusto. Potremmo intervenire ai primi segnali di disagio che sono indicatori di malesseri psicologici, ma purtroppo ci sono situazioni in cui i depressi riescono a tenere tutto dentro e a cercare di superare da soli le proprie difficolta' senza mai chiedere aiuto a nessuno, fino al punto in cui non resistono piu' e cercano un'alternativa. Il suicidio, come dicevo prima, e' una di queste. La famiglia riveste un ruolo importante per insegnare che la vita e' preziosa e che e' una palestra dove ci si trova a lottare ed a dover affrontare le difficolta'. La famiglia puo' insegnare agli individui ad affrontare i problemi con serenita' e senza angoscia. Dopo vengono la scuola, le istituzioni, la societa', i media. Concordo con te su questo, ogniuno di noi dovrebbe essere in grado di trasmettere positivita' e un messaggio fondamentale: anche se ci sembra di essere da soli a dover sopportare dei macigni che ci schiacciano fino quasi a non farci respirare, in realta' soli non lo siamo mai, c'e' sempre qualcuno pronto ad aiutarci.(non solo i professionisti, ovviamente) Quello che serve e' confidarsi e non tenersi tutto dentro. Questo e' il primo passo che gia' ci fara' sentire meglio, perche' ci consentira' di condividere con qualcun'altro il peso del macigno e sembrera' cosi' che questo pesi meno. Grazie per i tuoi pensieri e scusa per il ''tu''.

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