
Un gruppo di studenti aveva il compito di ricercare delle specifiche lettere presentate insieme a dei distrattori (le lettere da cercare erano sparpagliate in mezzo ad altre) ed identificarle nel minor tempo possibile. Nel momento dell'identificazione avrebbero dovuto premere un pulsante. Mentre erano occupati in questo compito, avrebbero dovuto immaginare sia di tenere tra le mani lo schermo del pc e sia di avere le braccia dietro la schiena (i ragazzi ovviamente non dovevano effettivamente assumere queste posizioni, ma solo di immaginarsi in queste posizioni).
I risultati hanno dimostrato che immaginando semplicemente una postura si possono osservare degli effetti molto simili all'effettiva assunzione della postura immaginata. I partecipanti, infatti, hanno impiegato piu' tempo nella ricerca delle lettere quando immaginavano di tenere il monitor tra le mani, rispetto a quando immaginavano di avere le mani dietro la schiena. I ricercatori suggeriscono che il maggior tempo fatto registrare durante il compito di ricerca visiva e' dovuto ad una piu' minuziosa analisi degli oggetti piu' vicini alle proprie mani. Infatti, una ricerca precedente aveva dimostrato che avremmo la tendenza a fare piu' attenzione agli oggetti che si trovano piu' vicino alle nostre mani (gli oggetti che sono piu' vicini a noi, di solito, sono piu' importanti di quelli lontani), ma questo e', in definitiva, il primo studio che suggerisce che, con la sola immaginazione di qualcosa vicino alle nostre mani, l'attenzione viene orientata maggiormente verso la direzione immaginata.
I ricercatori suggeriscono che questa scoperta indica che il nostro ''spazio peripersonale'' (lo spazio attorno al nostro corpo) puo' essere esteso nello spazio in cui la postura immaginata ci ha portato. Essi notano che si potrebbero avere dei vantaggi con queste abilita', come la possibilita' di capire meglio se un'obiettivo e' realistico (per es. ''Posso raggiungere la mensola piu' alta della credenza?'') e aiutandoci ad evitare eventuali conflitti. Gli autori concludono che il presente studio conferma l'idea che e' stata da sempre utilizzata dagli psicologi dello sport, dai professionisti della motivazione e, anche come diceva John Lennon, che l'immaginazione ha la straordinaria capacita' di formare la realta'.
Fonte: http://www.medicalnewstoday.com/articles/146152.php
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