venerdì 24 aprile 2009

Se vivi all'estero hai piu' creativita'

Vivere in un'altra nazione puo' costare caro, ma una nuova ricerca suggerisce che puo' essere molto utile per espandere la nostra mente. Questa ricerca, pubblicata dall' American Psychological Association, e' la prima che cerca una correlazione significativa tra la creativita' e le esperienze di vita all'estero.
''Per gli artisti, il contatto con le altre culture ed, in generale, le esperienze di vita in altri Stati, sono indispensabili per stimolare la loro immaginazione o per perfezionare le loro doti. La domanda quindi e': vivere all'estero fa diventare piu' creativi?".
Il dott. William Maddux, assistente professore di comportamento organizzativo all' INSEAD, con campus in Francia e Singapore ha cercato di rispondere al quesito.
''E' una domanda che ci poniamo da lungo tempo e ci sentiamo di essere in grado ci cominciare a darvi una risposta attraverso la ricerca''.
Maddux e Adam Galinsky, professore alla Kellogg Shool of Management della Norhwestern University, hanno organizzato un esperimento che da' l'idea che le esperienze all'estero siano correlate alla creativita'. La prova cruciale ha visto coinvolti 5 studenti. Lo studio apparira' sul numero di Maggio del Journal of Personality and Social Psychology, pubblicato dall'American Psychological Association.
In un esperimento, gli studenti del master di Business Administration dovevano risolvere il problema delle candele descritto da Karl Duncker, un test classico per testare l'istinto creativo. In questo problema, agli individui vengono presentati tre oggetti (una candela, un pacco di fiammiferi ed un pacco di puntine da disegno) posti su un tavolo, vicino ad una parete di cartone. Il compito consiste nell'attaccare la candela al muro in modo tale che, dopo l'accensione, essa bruci in modo adeguato, senza che le gocce cadino a terra o sul tavolo. Per la soluzione corretta e' necessario utilizzare la scatola delle puntine come un portacandela (si dovrebbe svuotare la scatola, fissarla al muro di cartone con una puntina e porvi dentro la candela).
La soluzione e' considerata una misura di intelligenza creativa perche' e' necessaria una certa abilita' nel vedere gli oggetti presentati con una funzione differente rispetto a quella che comunemente conosciamo (la scatola non e' solo un contenitore di fiammiferi o puntine, ma si puo' trasformare in supporto per la candela). I risultati dimostrano che gli studenti che hanno vissuto all'estero sono piu' abili nel trovare la soluzione creativa corretta.
In un'altro esperimento, che ha coinvolto studenti diversi rispetto ai primi, ma sempre appartenenti alla stessa scuola, i recercatori hanno usato un test differente che riguardava una vendita simulata di gas. In questa trattativa, l'accordo basato solamente sul prezzo di vendita era impossibile da raggiungere perche' il prezzo minimo imposto dal venditore era piu' alto del prezzo massimo che il compratore era disposto a pagare. In ogni caso, siccome le due parti mostravano interesse reciproco a concludere l'affare, l'accordo si sarebbe dovuto raggiungere solo attraverso una soluzione alternativa (creativa) che avrebbe soddisfatto entrambe le parti.
Ancora una volta, i negoziatori con esperienze di vita all'estero erano piu' propensi a raggiungere l'accordo con la controparte utilizzando idee creative ed originali. In entrambi gli studi, quello che ha fatto la differenza non e' stato il tempo speso per viaggi all'estero, ma proprio le esperienze di vita. Queste esperienze sono maggiormente correlate alla creativita'.
Maddux e Galinsky hanno continuato i loro studi per capire perche' queste esperienze di vita incidono cosi' tanto sulla creativita' delle persone. Con un gruppo di studenti dell'MBA dell'INSEAD in Francia hanno scoperto che molti studenti si erano adattati alla cultura straniera del Paese in cui vivevano, e risolvevano, quindi, piu' facilmente il test delle candele di Duncker.
''Questo studio dimostra che esiste qualche sorta di trasformazione psicologica, che determina l'ampliamento della creativita', quando la gente vive in un Paese diverso dal proprio. Questo puo' accadere quando le persone si impegnano attivamente per adattarsi alla nuova cultura'', dice Galinsky.
Sebbene questi studi dimostrano un forte legame tra la creativita' e l'estero, non provano che l'adattamento ad un'altra cultura, a seguito di esperienze di vita, effettivamente determini questa maggiore capacita'.
''Non potremmo assegnare, in modo casuale, alcune persone a vivere all'estero ed altre a vivere nel proprio Paese, per testare l'effetto delle esperienze di vita fuori dal proprio contesto'', dice Maddux.
Quindi per comprendere meglio questa correlazione e per darsi delle risposte certe, i due autori hanno utilizzato una tecnica chiamata ''priming''. In due esperimenti, hanno chiesto ad un gruppo di studenti laureati alla Sorbona di Parigi di ricordare e descrivere un'esperienza che avevano avuto durante il soggiorno oppure di ricordare un sforzo che avevano fatto per adattarsi alla cultura francese; ad un altro gruppo, invece, hanno chiesto di descrivere altri tipi di eseprienze come la spesa al supermercato, l'apprendimento di un nuovo sport o semplicemente l'osservazione, ma non l'adattamento, della nuova cultura.
I risultati ottenuti dimostrano che, per rievocare mentalmente le loro esperienze di vita passate o rievocare delle esperienze fatte (e sforzi) nel tentativo di adattarsi alla nuova cultura, almeno temporaneamente, questi studenti erano piu' creativi. Per esempio, disegnavano lo spazio popolato da alieni e/o risolvevano i giochi di parole molto piu' creativamente rispetto agli studenti che avevano rievocato esperienze di vita diverse.
''Questa ricerca puo' dirci qualcosa circa il crescente impatto della globalizzazione sul mondo, un fatto che ha avuto forti ripercussioni durante questo periodo di crisi'', dice Maddux. ''Sapendo che le esperienze di vita all'estero sono critiche per gli output creativi di ogniuno di noi, seguire programmi di studio all'estero o lavorare in altri Stati, e' molto importante, specialmente per le persone, ma anche per le societa' che distribuiscono premi sulla creativita' e sull'innovazione per rimanere competitive''.

Fonte: http://www.medicalnewstoday.com/articles/147490.php

3 commenti:

  1. concordo !
    la cosa si verifica in generale quando si cambia ambiente o si cercano nuovi stimoli. In questo senso andare all'estero è forse il massimo

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  2. Diciamo che aiuta, visto che possiamo dire solo che gli effetti positivi sulla creativita' sono almeno transitori e non possiamo dire che sono del tutto permanenti.

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  3. ..."cadino"...????? :-DDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD

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