domenica 5 aprile 2009

L'intelligenza viene dallo spessore del cervello

I ricercatori dell'Istituto Neurologico di Montreal hanno trovato una correlazione significativa tra le abilita' cognitive e lo spessore della corteccia cerebrale in cervelli di soggetti compresi in una fascia di eta' che va da 6 a 18 anni. La correlazione e' maggiormente evidente nelle regioni cerebrali che integrano informazioni provenienti da diverse parti del cervello.
Lo studio e' stato pubblcato sul corrente numero di Intelligence il piu' ampio e competente giornale del settore che diffonde informazioni relative alla salute di bambini e adolescenti.
Questo studio e' un appendice di un altro precedente, che si era occupato di studiare il normale sviluppo cerebrale. Sono state utilizzate immagini ottenute con la Risonanza magnetica funzionale (fMRI) e altre informazioni sulla struttura del cervello durante lo sviluppo.
Ad intervalli regolari, bambini ed adolescenti, di eta' compresa tra 0 e 18 anni, sono stati sottoposti a tecniche di neuroimmagine ed inoltre sono stati sottoposti a test di intelligenza, neuropsicologici, verbali e non verbali e comportamentali. Le informazioni raccolte permettono di studiare come i normali cambiamenti dovuti allo sviluppo modificano l'anatomia cerebrale correlata alle abilita' motorie e comportamentali, come la coordinazione motoria e l'acquisizione del linguaggio. Possono essere valutate persino le abilita' di ordine piu' elevato come, le capacita' di previsione e pianificazione, di pensiero, il quoziente intellettivo e le capacita' organizzative.
Gli studi precedenti hanno dimostrato che l'intelligenza e le abilita' congnitive dipendono da diverse aree e strutture cerebrali. L'associazione tra lo spessore della corteccia e l'intelligenza e' stata scarsamete sudiata in passato anche perche' i campioni di soggetti utilizzati erano stati molto piccoli. Con i miglioramenti ottenuti utilizzando la fRMI si e' potuto quantificare lo spessore della corteccia cerebrale e si e' potuto utilizzare un campione piu' ampio. L'obiettivo dei ricercatori e' quello di esaminare questo legame, e piu' in la', caratterizzare ed identificare le aree cerebrali dove lo spessore della corteccia e' associata alle abilita' cognitive.
Lo spessore della corteccia puo' essere, in parte, dovuto all'accumulo di connesioni complesse tra cellule nervose. In altre parole, la corteccia piu' spessa ha piu'connessioni complesse e questo puo' avere certe conseguenze sulle abilita' cognitive. In questo senso, questo legame e' stato trovato spesso in alcune aree cerebrali come il lobo frontale, parietale, temporale e occipitale. Queste sono le regioni con il maggior numero di relazioni, dove le informazioni convergono da varie parti del cervello per essere elaborate.
''La principale scoperta di questo studio e' che l'ipotesi di un modello di intelligenza distribuita e' supportato, in quanto diverse aree del cervello sono coinvolte nelle abilita' cognitive rispetto all'ipotesi dell'esistenza di un solo centro o struttura importante, sede dell'intelligenza.'' dice il Dott. Sherif Karama, psichiatra dell'Istituto Neurologico di Montreal e co-autore dello studio. ''Gli studi precedenti hanno dimostrato una correlazione tra strutture o funzioni. Questa e' la prima volta che la correlazione tra abilita' cognitive generali e essenzialmente molte, ma non tutte, aree corticali associate e' dimostrata nello stesso studio.''
Un'analisi piu' profonda delle normali funzioni e abilita' congitive e' il primo importante passo per comprendere il declino di queste abilita' osservate durante il corso degli anni di vita, come quelle osservabili in varie patologie, dalla Sclerosi Multipla alla Schizofrenia, dalla depressione al ritardo mentale. La comprensione di questi meccanismi ci puo' consentire di adottare alcune linee di intervento che possono essere efficaci nel prevenire od alleviare il declino o le complicazioni delle funzioni cognitive.

Fonte: http://www.sciencedaily.com/releases/2009/03/090325132531.htm

Nessun commento:

Posta un commento