I mezzi di comunicazione di massa possono indurre alcuni individui a giustificare, senza alcuna ragione, le violenze contro le donne, in quanto, spesso vengono ricercate ''le ragioni o le cause'' che hanno provocato il crimine, inducendo la gente a fare lo stesso. La gente, infatti, sarebbe indotta a ricercare e comprendere le ragioni dei gesti criminali, gesti che, in ogni caso, sono ingiustificabili. Questa e' la conclusione di uno studio condotto dalle ricercatrici Carmen Herrera e Francisca Expósito del dipartimento di Psicologia Sociale e Metodologia di Scienze Comportamentali dell'Universita' di Granada. Le due ricercatrici affermano che l'utilizzo di notizie di questo genere, fatto da alcuni media, e' ''estremamente pericoloso e induce una erronea concezione di uno dei piu' seri problemi al mondo''.
Le ricercatrici hanno voluto dimostrare il peso dell'influenza che le notizie dei crimini contro le donne hanno sulla percezione sociale di questo fenomeno. Hanno lavorato con 300 studenti, con una media di 28 anni di eta', provenienti da diverse facolta' dell'Universita' di Granada. L'esperimento prevedeva la presentazione di notizie di violenza contro le donne, apparse su quotidiani nazionali. Il campione dei 300 studenti e' stato suddiviso in 3 gruppi in relazione al diverso grado di manipolazione della notizia: nel primo caso, la violenza dell'aggressore e' stata giustificata (era ubriaco, era una persona violenta), nel secondo caso la manipolazione riguardava la vittima (l'aggressore aveva chiesto alla vittima di sposarlo e costei aveva rifiutato), nel terzo caso, invece, la notizia era riportata in modo obiettivo, senza nessuna manipolazione.
Analizzando i risultati della ricerca, le ricercatrici affermano che, trattando questo particolare tipo di notizie, i media, nel rivolgersi all'audience, hanno di frequente trovato ''giustificazioni o ragioni (alcool, gelosia, situazioni di prolungata disoccupazione ecc.) quali cause per descrivere la situazione''.
Uno dei piu' interssanti risultati e' che i partecipanti hanno avuto la tendenza a giustificare le aggressioni quando si sono soffermati ad analizzale le presunte ragioni che avrebbero provocato il crimine, ''cercando appunto di trovare delle giustificazioni del gesto violento, che in ogni caso e' ingiustificabile''.
Lo studio dimostra anche che i lettori tendono a spiegare e descrivere i fatti in diversi modi, ma sempre in relazione al tipo di informazione fronita dalla notizia, a seconda che il giornalista si sia soffermato sui dettagli dell'aggressore o della vittima.
''Paradossalmente'', insistono le ricercatrici, ''questa situazione contribuisce a mantenere una situazione di ineguaglianza tra uomini e donne per illustrare i fatti che hanno provocato l'atto violento''.
Dicono, infine, che con questo studio ''non vogliono accusare i media di essere responsabili dell'incremento dei casi di violenza nei confronti delle donne'' ma loro credono che, dopo i risultati ottenuti, ''i media dovrebbero essere piu' rigorosi quando si trovano a pubblicare notizie su questo tipo di reati''.
Analizzando i risultati della ricerca, le ricercatrici affermano che, trattando questo particolare tipo di notizie, i media, nel rivolgersi all'audience, hanno di frequente trovato ''giustificazioni o ragioni (alcool, gelosia, situazioni di prolungata disoccupazione ecc.) quali cause per descrivere la situazione''.
Uno dei piu' interssanti risultati e' che i partecipanti hanno avuto la tendenza a giustificare le aggressioni quando si sono soffermati ad analizzale le presunte ragioni che avrebbero provocato il crimine, ''cercando appunto di trovare delle giustificazioni del gesto violento, che in ogni caso e' ingiustificabile''.
Lo studio dimostra anche che i lettori tendono a spiegare e descrivere i fatti in diversi modi, ma sempre in relazione al tipo di informazione fronita dalla notizia, a seconda che il giornalista si sia soffermato sui dettagli dell'aggressore o della vittima.
''Paradossalmente'', insistono le ricercatrici, ''questa situazione contribuisce a mantenere una situazione di ineguaglianza tra uomini e donne per illustrare i fatti che hanno provocato l'atto violento''.
Dicono, infine, che con questo studio ''non vogliono accusare i media di essere responsabili dell'incremento dei casi di violenza nei confronti delle donne'' ma loro credono che, dopo i risultati ottenuti, ''i media dovrebbero essere piu' rigorosi quando si trovano a pubblicare notizie su questo tipo di reati''.
I risultati di questa ricerca verranno pubblicati sul prossimo numero di Anuario de Psicología Jurídica.
Fonti: http://www.medicalnewstoday.com/articles/143012.php
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