mercoledì 1 aprile 2009

Vendetta

La vendetta non paga! E' stato dimostrato da uno studio condotto dall'Universita' di Bonn e Maastricht. Le persone inclini a questi sentimenti sono piu' esposte alla disoccupazione, hanno meno amici e sono meno soddisfatti della loro vita. Questa ricerca e' apparsa sulla corrente edizione di Economic Journal.
Nella nostra esistenza siamo soliti ricambiare favori, aiuti e servigi che ci vengono offerti e dati dalle persone che ci circondano. Per esempio, quando siamo invitati a cena, quando un amico ci aiuta a traslocare; in genere ricambiamo sempre e con la stessa moneta. Gli scienziati sociali dicono che questa si chiama ''reciprocità''. Quindi, colui che ricambia un favore in modo adeguato, si dice abbia una reciprocita' positiva, mentre colui che non ricambia con azioni in linea con l'aspettativa, si dice abbia adottato un comportamento di cattiva reciprocita'
Sia la positiva e sia negativa reciprocita' hanno tratti interdipendenti: molte persone sono maggiormante inclini alla positiva, altri maggiormante a quella negativa, altri ancora inclini ad entrambe. La ricerca di Bonn e Maastricht era orientata a scoprire l'influenza, dovuta a questi tratti del carattere, sul ''successo'' o la ''soddisfazione nella vita''. I ricercatori hanno utilizzato delle informazioni ''socio economiche'' raccolte da studi precedenti dal Deutsche Institut für Wirtschaftsforschung (Istituto tedesco di ricerche economiche) grazie alle sue indagini annuali. Le persone coinvolte su tutto il territorio tedesco sono state 20.000 ed hanno risposto a domante riguardanti una varita' di argomenti diversi.
I ricercatori di Bonn hanno usato questo strumento per scoprire qualcosa in piu' in merito all'attitudine alla reciprocita' dei partecipanti allo studio. E' stata valutata, per esempio, la tendenza alla restituzione dei favori o, nel caso opposto, del male subito ed alla vendetta. ''Sia la reciprocita' negativa e sia quella postiva sono molto diffuse in Germania'' dice il professor Dr. Armin Falk dell'Universita' di Bonn, analizzando i risultati.
I ricercatori che hanno collegato queste informazioni con le altre ricerche, hanno trovato una serie di interessanti correlazioni: ''Le persone positive hanno una tendenza superiore alla media a ricambiare soprattutto anche quando avvertono la possibilita' di un potenziale vantaggio remunerativo'', dichiare il Professor Dr. Thomas Dohmen dell'Universita' di Maastricht.
''Questi individui sono molto sensibili agli incentivi e quindi tendono a cercar di guadagnare il piu' possibile. da ogni situazione.''
Questo sarebbe in netto contrasto con le persone vendicative. Queste persone, infatti, considerano l'equazione ''piu' lavoro=piu' guadagno'' non sempre applicabile. Persino una riduzione degli sforzi da affrontare non sono sufficienti a riportare sulla retta via questi individui. La cosa piu' pericolosa, inoltre, e' che questi individui tenderanno ha riprendersi una rivincita, per esempio, rifiutandosi di lavorare, sabotando o con dispetti vari.
''Basandoci su queste considerazioni e' lecito aspettarsi teoricamente che le persone non tendenti al reciprocita' positiva sono piu' esposti al rischio di perdere il loro lavoro.''. Il Dott. Armin Falk dell'Universita' di Bonn, aggiunge che questa e' una supposizione che coincide con questi studi e quindi queste persone saranno destinate a costituire una grossa fetta del numero totale dei disoccuapati.
In tutto rispetto, la vendetta non e' il massimo da raccomandare. Tutti coloro che preferiscono comportarsi in modo coerente al motto ''Occhi per occhio, dente per dente'' hanno meno amici e chiaramente sono meno soddisfatti della loro vita.

Fonti: http://www.medicalnewstoday.com/articles/143997.php

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