mercoledì 4 marzo 2009

Il sesso risiede nel cervello

Una recente ricerca ha dimostrato che sono piu' del 40% le donne di eta' compresa tra i 19 e 59 anni che accusano disfunzioni sessuali, mancanza di interesse sessuale, disordini legati ad un ipoattivo desiderio sessuale. Un team interdisciplinare della Facolta' di medicina dell'Universita' di Stanford si e' occupato di raccogliere delle evidenze oggettive per verificare la validita' di tale riscontro.
La ricerca e' stata condotta dal Professor Bruce Arnow professore di psichiatria e scienze del comportamento, e Leah Millheiser, MD, professore assistente di ostetricia e ginecologia e direttore del Female Sexual Medicine Program allo Stanford Hospital & Clinics.
La domanda a cui hanno voluto dare una risposta e': quale ruolo gioca il cervello nella mancanza di desiderio sessuale?
Il background e' stato quello relativo agli studi fatti sulle disfunzioni sessuali degli uomini che si sono largamente basati sulla fisiologia del corpo piuttosto che del cervello. Nelle donne invece il cervello puo' giocare un ruolo importante rispetto agli organi periferici.
Lo studio prevedeva in primo luogo il confronto dei pattern di attivazione sessuale del cervello delle donne con disfunzioni rispetto a quelle senza.
L'esperimento consisteva nella presentazione di segmenti di video erotici intervallati da immagini di eventi sportivi femminili. Questi spezzoni erano separati da tranquille immagini, come fiori, montagne o suoni dell'oceano per riportare il cervello delle donne ad uno stato di tranquillita' dopo la stimolazione dovuta alle immagini. L'attivita' cerebrale dei soggetti era costantemente monitorata attraverso la risonanza magnetica RMI che permetteva di osservare l'attivita' delle varie regioni del cervello in tempo reale. Le donne inoltre riferivano ai ricercatori il loro soggettivo stato di eccitazione sessuale a seguito della visione, mentre questi, allo stesso tempo, raccoglievano misurazioni oggettive della suddetta eccitazione.
I risultati hanno dimostrato che l'attivazione delle aree cerebrali e' piu' o meno la stessa, sia nel gruppo sperimentale sia in quello di controllo, con poche ma rilevanti eccezioni. La piu' grande differenza che si e' notata e' stata quella relativa a tre aree del cervello delle donne con disfunzioni sessuali -il giro frontomediale, il giro frontale inferiore destro, telencefalo- quando sono state mostrate le immagini erotiche. In un altra area del cervello -la corteccia entorinale bilaterale- si sono invece osservati effetti opposti. La ricerca, quindi, ha dimostrato che ci sono specifiche aree del cervello delle donne con disfunzioni dove l'attivita' e' alterata rispetto alle donne senza questo tipo di disordine.
Due delle aree cerebrali dove si e' registrata una maggiore attivita' nelle donne con disordini sessuali, il giro frontomediale ed il giro frontale inferiore destro, sono state associate rispettivamente, l'una ad una maggiore attenzione ai propri ed altrui stati mentali e l'altra ad una soppressione della risposta emotiva. La ricerca suggerisce che una maggire attenzione alle proprie risposte alle immagini erotiche gioca un ruolo fondamentale nelle disfunzioni sessuali. L'attivazione della corteccia entorinale osservata nei soggetti di controllo rispetto ai soggetti con disordini sessuali altresi' puo' essere correlata a migliorate abilita' nel riuscire a stabilire ricordi emozionali relativi ad eventi sessuali.
Attenzione pero'. Una correlazione non e' un effetto. Le ricerche infatti potrebbero dimostrare come una troppa attenzione potrebbe provocare l'inibizione del desiderio sessuale o come il calo del desiderio sessuale a causa di situazioni frustranti determini un aumento di autocoscienza.
''I risultati di questi studi ci consentono di avere altri importanti strumenti per capire la complessita' delle funzioni femminili come quelle legate al desiderio.'' dice Millheieser. ''Il prossimo passo sara' quello di tradurre queste informazioni nella pratica clinica soprattutto per quanto riguarda l'approccio cognitivo e farmacoterapeutico.''

Fonti:
http://www.medicalnewstoday.com/articles/140962.php
http://it.wikipedia.org/wiki/Corteccia_entorinale
http://lab4.psico.unimib.it/webhomes/paulesu.eraldo/soluzioni_quiz.htm

I risultati sono apparsi il 23 gennaio sul giornale Neuroscienze

Nessun commento:

Posta un commento