martedì 14 aprile 2009

I motoneuroni si rimettono in moto

Per la prima volta, i ricercatori hanno chiaramente mostrato la rigenerazione di specifici tipi di cellule che, partendo dal cervello e attraversando la colonna vertebrale, sono artefici dei movimenti volontari. La rigenerazione di alcune regioni cerebrali danneggiate dei ratti e' stata dimostrata dai neuroscienziati dell'Universita' di San Diego. Questa ricerca e' stata pubblicata il 6 Aprile nell'edizione on line di Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).
"Questa scoperta suggerisce un metodo per la rigenerazione delle fibre del sistema nervoso meglio conosciute come motoneuroni corticospinali. Il ripristino di questi assoni e' un essenziale passo per permettere ai pazienti affetti da immobilita' dovuta a lesioni del midollo spinale, il recupero dei movimenti volontari.'' dice il Dott Mark Tuszynski professore di neuroscienze e direttore del Center for Neural Repair at UC di San Diego, e neurologo.
Il tratto corticospinale e' un notevole tratto costituito da fibre nervose chiamate assoni lunghi, che va dalla corteccia cerebrale e attraversa la colonna vertebrale; invia segnali per i movimenti dal cervello ai muscoli. I movimenti volontari si verificano a seguito dell'attivazione dei motoneuroni superiori che risiedono nel lobo frontale ed estendono i loro assoni, giu' per la colonna vertebrale ai motoneuroni inferiori. I motoneuroni inferiori, a turno, inviano i loro assoni alle fibre muscolari. Nelle severe lesioni del midollo spinale, gli assoni che ''viaggiano'' lungo il tratto corticospinale, non forniscono la sinapsi ai motoneuroni inferiori che, quindi, non hanno piu' il collegamento col cervello operato proprio dai motoneuroni superiori.
''Gli studi precedenti sulle lesioni del midollo spinale hanno fornito prove della rigenerazione delle fibre nervose che producono i movimenti volontari, ma non hanno dimostrato in modo convincente la rigenerazione delle fibre del tratto corticospinale'' dice il dott. Tuszynski, ipotizzando che questo sia dovuto a intrinseche limitate capacita' dei neuroni del tratto corticospinale di accedere ai geni che permettono la rigenerazione cellulare dopo le lesioni. Egli aggiunge che, senza la rigenerazione degli assoni del tratto corticospinale, e' probabile che non sia ottenibile un recupero funzionale adeguato negli esseri umani.
Il team dell'Universita' di San Diego ha raggiunto questi risultati ad opera di operazioni di ingegneria genetica sui neuroni danneggiati, attraverso la sovra-stimolazione dei recettori selettivi per un tipo di proteina, fattore della crescita del sistema nervoso, chiamata BDNF (brain-derived neurotrophic factor). Questo fattore di crescita e' stato somministrato ai ratti con regioni cerebrali interessate da lesioni. Si e' visto che il fattore di crescita BDNF interagendo col recettore trkB, e' stato in grado di rigenerare la parte danneggiata. In assenza della sovrastimolazione del recettore non vi e' stata, invece, alcuna rigenerazione.
Sebbene il recupero funzionale negli animali non sia stato ancora valutato, lo studio dimostra per la prima volta che, la rigenerazione del sistema corticospinale che normalmemente non risponde ai trattamenti puo' essere raggiunto in regioni cerebrali lesionate.
"Il prossimo passo sara' provare il trattamento nelle regioni danneggiante del midollo spinale, utilizzando il fattore di crescita sui recettori che si trovano sugli asssoni che coprono tutto il tratto del midollo'' dice il dott. Tuszynski, aggiungendo che i ricercatori dell'Universita' di San Diego stanno gia' lavorandoci su.
''Valuteremo se la rigenerazione delle fribre nervose corticospinali determinera' il recupero funzionale e ripristinera' i movimenti volontari negli animali''.
Questo studio e' legato ad un altro condotto nei laboratori del Dott. Tuszynski, pubblicato l'8 febbraio nel numero di Nature Medicine, il quale dice che il BDNF puo' essere usato come una potenziale terapia per la riduzione delle cellule cerebrali perse nel Morbo di Alzheimer.

Fonti:
http://www.medicalnewstoday.com/articles/145276.php
http://en.wikipedia.org/wiki/Brain-derived_neurotrophic_factor (in inglese)

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