
Questa e' la conclusione di un nuovo studio della Dott.ssa Elia Perkins dell' Universita' di Haifa.
''Il partner violento potrebbe concepire il suo comportamento come una ''perdita di controllo'', ma lo stesso individuo, non sorprendentemente, non perderebbe le staffe e non agirebbe allo stesso modo con gli amici o con il capo ufficio'', spiega.
Nel suo studio, condotto sotto la supervisione del Prof. Zvi Eisikovits e Dottor Zeev Winstok della School of Social Work dell'Universita' di Haifa, la Dott.ssa Perkins dice che in molti casi le coppie continuano a vivere insieme e sostengono un'unita' famigliare condivisa; e' importante quindi capire le dinamiche sottostanti a simili relazioni in modo da poterle affrontare e risolvere.
In primo luogo la Dott.ssa Perkis ha suddiviso la violenza familiare in quattro livelli di gravità:
- le aggressioni verbali
- minaccie di aggressione fisica
- aggressione fisica moderata
- aggressione fisica grave
''Questi quattro livelli si succedono in seguenza. Un individuo che utilizza la violenza verbale potrebbe piu' tardi minacciare l'aggressione fisica e da qui adottare l'azione minacciata vera e propria''.
La dott.ssa comunque evidenzia che il risultato di questo studio dovrebbe non essere correlato ai casi di omicidio, perche' nella fattispecie, le dinamiche tra le coppie sono differenti e simili mortali aggressioni non sono state ricomprese nella catena di atti violenti esaminati.
I ricercatori trovano che nelle relazioni tra i partner, l'utilizzo di uno dei quattro livelli di violenza risulta essere calcolato; e' come se, la violenza costituisse uno stumento per risolvere il conflitto tra i due.
''Non e' che le coppie pianificano a tavolino cosa e come si insulteranno o come picchieranno il partner, ma sembra che ci sia una sorta di tacito accordo tra i due in cui i limiti di violenza sono reciprocamente tollerati, dove e' tracciata una linea rossa al di la' della quale il comportamento violento potrebbe diventare pericoloso'', spiega.
Aggiunge anche che, quando parliamo di violenza fisica, nellla maggior parte delle volte ad opera degli uomini, diciamo che il partner violento capisce che per uno schiaffo probabilmente non correra' un rischio elevato, mentre per violenze piu' severe, non incluse nelle dinamiche ''normative'' tra i due, egli potrebbe pagare un prezzo piu' alto; per questo si continua a mantere un comportamento simile ogni volta.
''La definizione di ''prezzo piu' alto'' potrebbe comprendere il rischio di essere abbandonati dal partner che ha subito il danno o la denuncia alla polizia. Quindi si puo' dire che il comportamento violento non e' il risultato di perdita di controllo ma entrambe le parti sono consapevoli di dove arriva la linea rossa che e' stata tracciata, persino se un simile accordo non e' stato mai verbalmente stretto tra i due'', afferma.
Come dice la Dott.ssa Perkis e' importante sottolineare che comportamenti violenti non sono la norma, sono illegali ed ovviamente immorali. Quindi e' solo il partner violento responsabile e colpevole dell'atto perpetrato ai danni dell'altro. Tuttavia, una volta che abbiamo compreso che la violenza viene usata come uno strumento per risolvere i conflitti di coppia che e' interessata a stare insieme, possiamo aiutare i due a sublimare simili comportamenti fornendo loro mezzi adattivi per affrontare la fonte delle tensioni e conflitti della loro vita insieme.
''Nella terapia di coppia per partner che esprimono la volonta' di stare insieme, bisogna focalizzare l'attenzione sull'identificazione degli illegittimi moventi, come le tacite azioni non normative per risolvere il conflitto, assistendo la coppia ad acquisire l'abilita' di convertire i pattern distruttivi e destabilizzanti del loro comportamento in pattern efficaci e positivi per condurre in modo migliore le loro vite'', concludono i ricercatori.
Fonte:
http://www.medicalnewstoday.com/articles/167982.php
La dott.ssa comunque evidenzia che il risultato di questo studio dovrebbe non essere correlato ai casi di omicidio, perche' nella fattispecie, le dinamiche tra le coppie sono differenti e simili mortali aggressioni non sono state ricomprese nella catena di atti violenti esaminati.
I ricercatori trovano che nelle relazioni tra i partner, l'utilizzo di uno dei quattro livelli di violenza risulta essere calcolato; e' come se, la violenza costituisse uno stumento per risolvere il conflitto tra i due.
''Non e' che le coppie pianificano a tavolino cosa e come si insulteranno o come picchieranno il partner, ma sembra che ci sia una sorta di tacito accordo tra i due in cui i limiti di violenza sono reciprocamente tollerati, dove e' tracciata una linea rossa al di la' della quale il comportamento violento potrebbe diventare pericoloso'', spiega.
Aggiunge anche che, quando parliamo di violenza fisica, nellla maggior parte delle volte ad opera degli uomini, diciamo che il partner violento capisce che per uno schiaffo probabilmente non correra' un rischio elevato, mentre per violenze piu' severe, non incluse nelle dinamiche ''normative'' tra i due, egli potrebbe pagare un prezzo piu' alto; per questo si continua a mantere un comportamento simile ogni volta.
''La definizione di ''prezzo piu' alto'' potrebbe comprendere il rischio di essere abbandonati dal partner che ha subito il danno o la denuncia alla polizia. Quindi si puo' dire che il comportamento violento non e' il risultato di perdita di controllo ma entrambe le parti sono consapevoli di dove arriva la linea rossa che e' stata tracciata, persino se un simile accordo non e' stato mai verbalmente stretto tra i due'', afferma.
Come dice la Dott.ssa Perkis e' importante sottolineare che comportamenti violenti non sono la norma, sono illegali ed ovviamente immorali. Quindi e' solo il partner violento responsabile e colpevole dell'atto perpetrato ai danni dell'altro. Tuttavia, una volta che abbiamo compreso che la violenza viene usata come uno strumento per risolvere i conflitti di coppia che e' interessata a stare insieme, possiamo aiutare i due a sublimare simili comportamenti fornendo loro mezzi adattivi per affrontare la fonte delle tensioni e conflitti della loro vita insieme.
''Nella terapia di coppia per partner che esprimono la volonta' di stare insieme, bisogna focalizzare l'attenzione sull'identificazione degli illegittimi moventi, come le tacite azioni non normative per risolvere il conflitto, assistendo la coppia ad acquisire l'abilita' di convertire i pattern distruttivi e destabilizzanti del loro comportamento in pattern efficaci e positivi per condurre in modo migliore le loro vite'', concludono i ricercatori.
Fonte:
http://www.medicalnewstoday.com/articles/167982.php